Incontra Evita!

Una donna giovane forte coraggiosa determinata

Mi chiamo Evita e vivo al Pigneto dal 2017.
Cercavo il mio posto e l’ho trovato qui, a Roma, dopo anni passati in Francia, America, Belgio e Spagna.

Ho sentito che in questo luogo c’era qualcosa di speciale, un’energia diversa.

Con le sue contraddizioni, le sue sfumature, i suoi odori, i suoi colori.

La fatica sui volti delle persone, il sorriso degli anziani, il coraggio delle femministe, la resilienza di tram novecenteschi, la passione delle assemblee, i murales di artisti internazionali, la resistenza partigiana che convive con l’eterno sogno di un’anarchia ideale, e poi Pasolini e Battisti.

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Bimbi di tutti i colori che giocano ancora per strada, villini di campagna in una dimensione spazio-temporale tutta loro, i comitati che si occupano delle fioriere, un lago per cui un comitato di cittadini resilienti e coraggiosi si è battuto affinché non venisse inghiottito dal cemento, mausolei romani tenuti su con un filo divino, per poi arrivare giù, a Centocelle – il regno dei paradossi sospeso tra pregiudizio e realtà.

Chi non c’è mai stato crede che ci viva il diavolo- invece qui le vie hanno i nomi dei fiori e delle piante: via della camelie, via dei glicini, via dei platani, … sono quanto di più romantico si possa pensare. Baglioni d’altra parte a qualcosa si sarà pure ispirato. E poi la BAM, la biblioteca abusiva metropolitana, e le milonghe, le assemblee dei cittadini, quei cittadini che si alzano il sabato per andare con Retake e altre associazioni fenomenali a pulire i parchi del quartiere dall’Acquedotto Alessandrino a Villa Gordiani.

E poi, scendendo ancora si arriva al Quarticciolo. E qui con umiltà puoi solo ringraziare chi con nulla in mano è riuscito a togliere i ragazzi dalla strada, con i dopo scuola e con lo sport.
Tutto questo, però, è considerato solo una periferia.
Recentemente ho letto un articolo molto interessante a cura dell’@Ecomuseo Casilino, realtà conosciuta e molto dinamica. Leggilo anche tu!

Ecco, io questo posto lo sento come centro. Arrogantemente, forse, ma come un nuovo centro.

Qui dove mondi diversi convivono vedo che ciò che altrove è impensabile qui già sta accadendo: bimbi di tutte le nazionalità giocano insieme, i ragazzi si danno da fare e l’arte permea tutto, come la vernice che si rovescia e scivola sul quotidiano dei palazzi dipinti.

Eventi salienti della mia vita, quelli che hanno permesso di essere quella che sono

2021

Elezione nel Consiglio del V Municipio

Nominata Vice Presidente della Commissione Lavori Pubblici e membro della Commissione Sociale.

2020

Pigneto Pop

Con 4 amici, Giulia, Simone, Roberto e Marco fonda il movimento creativo Pigneto Pop che diventa nei mesi un vero e proprio movimento di quartiere che porta avanti battaglie politiche per il verde, la cura degli spazi e l’arte in uno spirito collaborativo e di costruzione di comunità.

Insieme a Maria Assunta è ideatrice di un contest sulla rigenerazione urbana degli spazi per spingere i suoi vicini e cittadini del Municipio a sognare e ripensare in maniera collettiva i tantissimi luoghi abbandonati che caratterizzano il territorio. Il contest è sostenuto da Movimenta e Greenitalia e da oltre 30 realtà locali e nazionali che portano avanti processi di rigenerazione. Rigenera il quartiere

2019

Prime Minister

Evita fonda insieme a 3 amiche la scuola politica Prime Minister per ragazze dai 14 ai 19 anni che velocemente si espande con sedi in tutta Italia. L’obiettivo è partire dalle più giovani per spingere l’Italia verso una piena e concreta parità di genere a partire dalla rappresentanza politica e arrivando a tutti gli altri ambiti.
La scuola arriva su tutti i giornali e le tv, contando oggi più di 500 iscritte e circa 50 volontarie. Leggi di più

“L’indignazione è importante ma a volte non basta. Allora bisogna ribellarsi”

2018

Impegno nella Politica Nazionale

Dalla campagna elettorale al parlamento

Se l’esperienza nel mondo diplomatico le insegna molto, sente però che il mondo intorno a lei ha troppi problemi e crede che spostandosi dalla politica estera a quella nazionale, il suo contributo possa avere un impatto più grande.
A febbraio 2018 si imbarca per Londra per aiutare un giovane candidato parlamentare nella campagna elettorale in Europa: Alessandro Fusacchia. Diventa sua assistente e poi capo ufficio promuovendo battaglie importanti quali la lotta agli stereotipi nei libri di testo e il congedo di paternità.
Socia attiva di Movimenta, sperimenta con gli altri soci un nuovo modo di fare politica.

2017

Trasferimento al Pigneto

La ricerca di un quartiere che fosse amichevole, accogliente e multietnico porta Evita al Pigneto su consiglio di un’amica.

Inizia il suo attivismo nell’associazione progressista, ecologista e femminista “Movimenta”. Cresce sognando un nuovo modo di fare politica con molti compagni e amici con cui porterà avanti progetti importanti di attivismo civico.

2016

Ritorno a Roma

Inizia il lavoro all’Ambasciata Britannica come responsabile del protocollo e successivamente del G7 al fianco dell’Ambasciatrice Jill Morris che sarà per Evita una figura chiave negli anni a venire per lo sviluppo del pensiero femminista.

“Puoi essere solo ciò che vedi”

2015

Fuga a Madrid

Trova lavoro in un’azienda che si occupa di sviluppo e cooperazione internazionale.
Organizza la sua prima mostra fotografica personale.
Con il suo vicino di casa, un musicista argentino, muove i primi passi nel tango nella Piazza Dos de Mayo e inizia a frequentare i centri sociali dove si discute di politica, si cercano soluzioni ai problemi del quartiere e si balla.
Il tango diventa in quei mesi espressione artistica e politica e la salsa di integrazione.
Madrid è in quel momento la città della libertà per eccellenza e il genere sembra qualcosa di superato.

2015

Scontro con il Rettore del Collegio e disillusione

Alla fine del primo mese di lezione in Belgio arriva la notizia che un’imbarcazione con a bordo più di 400 migranti è affondata nel mediterraneo.
Ricevuta dal rettore per chiedere che ci sia il giorno dopo un minuto di silenzio e di solidarietà, le viene risposto che il Collegio non si occupa di queste questioni — politiche. Nonostante la grande delusione stringe amicizie con ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa e da Paesi limitrofi.

2013

Laurea e corso diplomazia

Arriva a Roma e se ne innamora perdutamente. Non passa il concorso diplomatico ma riesce ad ottenere una borsa di studio completa per il Collegio d’Europa a Brugge.

2012

L’America

Dopo un breve periodo in un centro di ricerca, parte per Honolulu dove grazie a una borsa di studio può fare un semestre all’Hawaii Pacific University.
Poco surf, molto studio e trekking. Scopre presto che le Hawaii non sono il paradiso patinato come pensano tutti i turisti. Qui conosce il dramma degli hawaiani segregati, l’alto tasso di alcolismo e droga di questa comunità allo sbando come esito di un colonialismo che si perpetra. La sua professoressa di antropologia Ayesha è una figura determinante dal primo giorno di corso.

2011

Parigi, seconda tappa tra multiculturalismo e ostacoli

Grazie a una media molto alta, Evita riesce ad ottenere un semestre a Sciences Po Parigi e qui sviluppa quel pensiero critico che nell’ateneo italiano non aveva ancora sperimentato. Vive con una ragazza canadese dividendo 20mq nel centro della metropoli francese. Dopo pochi mesi decide di restare e cercare lavoro. Le viene offerto contro ogni aspettativa un lavoro ad Areva che all’epoca aveva aperto un dipartimento di energia rinnovabile e voleva esportare la tecnologia in Arabia e negli Emirati. Il lavoro è duro, è oggetto di discriminazioni perchè donna e italiana.
Trova sollievo ogni sera nel ballo e nelle amiche del dormitorio dove si è trasferita e dove vivono 80 ragazze provenienti da tutto il mondo.
Stringe amicizie durature che restano tutt’oggi salde.

2010

Inizio della Laurea Magistrale e prima fuga all’estero

Convinta che l’università non sia in grado di dare tutti gli strumenti necessari, convince la madre a lasciarla partire per Malta dove studia e lavora, scoprendo l’isola con un’amica giapponese, un amico francese e uno polacco. Sono mesi di grandi scoperte. Iniziano grandi discussioni politiche con il padre, un ex subacqueo appassionato di storia e politica.

2009

Malattia

A seguito di un banale incidente d’auto rimane per un paio d’anni bloccata con diverse patologie che la costringono a ripetuti esami medici e a una forma fisica sofferente. Grazie alla determinazione nello studio e alla dedizione agli esercizi, riesce a riprendersi e conclude la laurea triennale nel 2010.

2008

Primi lavori per mantenersi

Lavora come guida turistica per viaggi all’estero, aiuto un negozio dei jeans sul Naviglio di Milano e da una mano a Brigitte una signora francese alla fiera di Milano per qualche anno. Continua gli studi con l’obiettivo di laurearsi velocemente.

2007

L’università e il sogno di lavorare nella cooperazione

Si iscrive a Scienze politiche in Università Cattolica.

2002

Liceo Classico-Linguistico e i primi passi nella rappresentanza

Diventa rappresentante di consulta per due anni consecutivi che la portano a scoprire altre scuole del territorio e della regione diventando vicepresidente della consulta provinciale.

1998

Primi viaggi in Africa e in America

Con la mamma inizia a viaggiare in luoghi lontani e molto diversi dalla sua quotidianità e rimane affascinata dalla varietà di culture e dalla ricchezza che ne scaturisce.

1992

Primi passi nella danza

Inizia all’età di 4 anni a frequentare la scuola di danza Arabesque a Rescaldina che sarà per lei una grande scuola di disciplina ma anche esplorazione creativa grazie ai saggi finali. Oltre alla mamma e alla nonna, è cresciuta prevalentemente da figure femminile come Monica, la maestra, Anna la panettiera, le maestre dell’asilo, delle elementari e delle medie.
L’unica eccezione è il nonno.

1988

Nascita

Evita nasce a Rescaldina in provincia di Milano da mamma lombarda e papà siciliano.

Ama correre nel giardino dei nonni e ballare.

Libro preferito

La città della gioia, Lapierre

Motivo impegno politico

DONNE

Aver lavorato per l’ambasciata britannica mi ha esposto a personalità femminili che ricoprivano ruoli apicali, che allora come ora in Italia non vedo.
La Prima Ministra Theresa May, l’Ambasciatrice Britannica Jill Morris, La ministra Amber Rudd. Ma anche Claire che alla mia età (all’epoca avevo 29 anni) aveva già avuto 3 bambini e che io coprivo perchè in quel momento era in maternità. Ci fu anche la Duchessa e il G7 delle donne a Taormina con Joanna Roper. Fu un momento importante per la mia carriera perchè vidi con i miei occhi quello che in Inghilterra era la normalità e qui non ancora.

Questo sentimento mi scavò dentro per 3 anni costantemente fino a portarmi da un lato a creare con alcune amiche Prime Minister, la scuola di politica per giovani donne tra i 14 e i 19 anni e a contribuire quotidianamente alla scrittura di proposte di legge con l’obiettivo di arrivare ad una parità effettiva e colmare il gap italiano nel più breve tempo possibile.

Anche in consiglio in qualità di membro della Commissione Sociale i miei sforzi sono diretti all’incremento di servizi e opportunità per le donne.

Motivo impegno politico

TERRITORIO

VERDE E SPAZZATTURA

Il mio impegno per il verde e per la tutela degli alberi è inziato tempo fa a partire dal mio quartiere, il Pigneto insieme ai volontari di un’associazione di quartiere e poi con Retake.
Sono convinta della necessità di comportamenti e scelte sostenibili non solo da parte dei cittadini ma anche delle istituzioni, a partire da quelle di prossimità. Solo con l’impegno di tutte e tutti in questa sfida climatica, ambientale e sanitaria potremo evitare la catastrofe.
Insieme a Pigneto Pop cerchiamo di fare la nostra parte dentro al Consiglio e fuori dalle istituzioni: abbiamo dato vita a #GREENZONE, un gruppo tematico che attraverso assemblee e incontri ha prodotto iniziative di advocacy, monitoraggio e azione. Proprio con #GREENZONE a seguito dell’abbattimento di 40 pini su una via consolare che passa nel nostro territorio (via Prenestina) abbiamo dato vita nel 2022 a una petizione che ti invito a firmare

In una città come Roma, la salute di ognuno di noi passa prima di tutto dalla qualità dell’aria che respiriamo.